Avvocati e variabilità dei redditi: la chiave per una gestione finanziaria sicura

Gli avvocati sono clienti speciali, per una serie di motivi.
 

Il primo riguarda il loro particolare approccio al rischio e alla gestione del patrimonio.
 
Il secondo motivo, invece, ha a che fare con la natura dei loro redditi. Gli avvocati, infatti, hanno guadagni variabili negli importi e irregolari nei tempi (legati agli esiti e ai tempi incerti delle cause) che, di norma, non beneficiano di alcun tipo di “paracadute” come avviene invece per altri professionisti. I medici, ad esempio, possono contare su una domanda di servizi sanitari tendenzialmente costante nel tempo, mentre i commercialisti trovano una protezione nella parte di attività rappresentata dalle consulenze continuative per le dichiarazioni dei redditi e per la tenuta e la redazione delle scritture contabili e dei bilanci.
 

Confronto delle variazioni percentuali annue, tra il 1997 e il 2017, del reddito degli avvocati iscritti agli albi e del PIL pro capite, in termini nominali (val. %)

Oltre a essere variabili, i redditi degli avvocati sono anche fortemente correlati all’andamento del Pil pro-capite. Questo significa che, in momenti di crisi, il reddito degli avvocati diminuisce proprio quando anche altre fonti di reddito tendono a ridursi (segnatamente rendite immobiliari e finanziarie).
 
Tutto questo richiede un approccio finanziario strategico e mirato che preveda al suo interno elementi di anti-ciclicità in grado di garantire sufficienti flussi finanziari in momenti di incertezza.

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