Cassa Forense e ricchezza personale: la relazione che non ti aspetti

Previdenza ed investimenti finanziari potrebbero sembrare molto slegati fra loro (al di là della situazione in cui si attinge dal patrimonio per accumulare una pensione integrativa); in realtà non è così: conoscere e utilizzare, nella pianificazione finanziaria, le prestazioni offerte da Cassa Forense rappresenta un modo per rendere più efficiente il portafoglio finanziario e per valorizzare appieno i versamenti contributivi che vengono spesso vissuti come un obbligo eccessivo rispetto ai benefici ottenuti.

Vediamo meglio perché.

Quando decidiamo di fare un investimento finanziario dobbiamo innanzitutto ragionare sui motivi per cui investiamo, sugli obiettivi che vogliamo raggiungere impegnando quelle risorse finanziarie. Non è un passaggio facile. Le persone pensano che l’importante sia guadagnare perché quando si hanno tante risorse a disposizione si possono realizzare tutti gli obiettivi desiderati. Non funziona così e, se investiamo senza differenziare e ordinare per priorità gli investimenti, tutta la costruzione finanziaria non è solo più vulnerabile ma è anche inefficiente. Questo non lo dice solo chi si occupa di finanza personale, lo dice anche la legge. La normativa Mifid II, infatti, prevede che, prima di investire in strumenti finanziari, il soggetto debba fornire all’intermediario che presta la consulenza informazioni riguardo a:

  • obiettivi di investimento

  • rischio tollerato

  • tempo per il quale intende investire

La base della pianificazione finanziaria

Se allora dobbiamo partire dagli obiettivi, i primi da prendere in considerazione sono quelli di sicurezza e protezione (*). Se non siamo sicuri di poter mangiare, curarci, vestirci, tutti gli altri obiettivi diventano inutili.

La protezione-sicurezza si realizza attraverso una copertura per i casi di malattia-infortunio con conseguenze invalidanti che riducono, o annullano, la capacità di lavorare o per eventi estremi come la premorienza. Questa è la base da cui partire per investire.

Ma cosa c’entra tutto questo con Cassa Forense?

C’entra eccome perché, oltre alle pensioni di invalidità, inabilità e superstiti, la Cassa eroga anche numerose prestazioni assistenziali.

Alcune di queste, in particolare quelle che riguardano la salute, sono coperture importanti quando si parla di investimenti perché, contribuendo alla realizzazione dell’obiettivo prioritario di “protezione e sicurezza”, consentono di liberare risorse da investire per altre finalità. Risorse che possono essere impiegate con orizzonte temporale maggiore e, quindi, con redditività potenzialmente più alta.

Ma le garanzie offerte da Cassa Forense, fornendo protezione, consentono anche di ridurre l’entità (e conseguentemente i costi) delle coperture assicurative che si decidesse di stipulare privatamente.

Un esempio pratico

Mi spiego meglio. Prendiamo ad esempio l’inabilità (invalidità 100%); si tratta di un rischio, per fortuna, raro ma che, quando si manifesta, ha conseguenze devastanti, oltre che sul piano personale, anche su quello finanziario. L’inabile, infatti, non solo non è più in grado di lavorare ma ha necessità di cure ed assistenza che comportano considerevoli esborsi di denaro.

Si tratta di un rischio che, di solito, viene gestito in maniera generica con l’accantonamento di cifre più o meno consistenti che vengono tenute disponibili in caso di imprevisti (il famoso “non si sa mai”).

In realtà, in questo modo, si bloccano risorse importanti per un’evenienza (l’inabilità) che, nel caso in cui si manifestasse, produrrebbe effetti finanziari che, difficilmente, potrebbero essere coperti da un accantonamento per imprevisti.

Una corretta pianificazione finanziaria e previdenziale prevede la copertura da questo rischio attraverso strumenti assicurativi che, con una cifra contenuta (il premio), consentono, nel caso in cui l’evento si manifesti, di far fronte alle spese legate all’inabilità.

La copertura per la non autosufficienza (Long Term Care) offerta da Cassa Forense, senza alcun onere per l’iscritto, eroga, in caso di inabilità, una rendita vitalizia mensile non tassabile di 1.200 € (che va ad aggiungersi a quanto erogato dalla Cassa come pensione di inabilità).

E’ chiaro che una garanzia del genere riduce la parte di rischio che deve essere coperta con un’assicurazione privata, diminuendo così anche il costo per proteggersi dal rischio invalidità/inabilità e liberando risorse che possono essere impiegate per la realizzazione di progetti che stanno a cuore. Analogo discorso può essere fatto per la polizza caso morte, la polizza infortuni e le altre prestazioni offerte dalla Cassa.

Conclusione

Insomma, integrare le prestazioni di Cassa Forense nel processo di investimento significa:

  • aumentare la sicurezza finanziaria per il professionista e la sua famiglia,

  • ottimizzare il portafoglio d’investimento (accrescendo la ricchezza nel tempo) e

  • dare valore ai contributi previdenziali che si versano ogni anno.

Tutto questo a costo zero! Perché non approfittarne?

(*) Per comprendere meglio il tema degli obiettivi e di come si collocano per priorità, si può fare riferimento a un modello internazionalmente riconosciuto come la piramide di Maslow in base alla quale gli individui soddisfano i propri bisogni in senso ascendente partendo dai bisogni più basilari (sicurezza) a quelli più evoluti e complessi (autorealizzazione).

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