Cassa Forense - Passaggio dal retributivo al contributivo: quali implicazioni?

Un avvocato che guadagna 100.000€ l’anno e va in pensione a 70 anni con 35 anni di contributi, con l’attuale calcolo retributivo, percepirà una pensione di 49.000€ l’anno. Lo stesso professionista (versando gli stessi contributi) con il sistema di calcolo contributivo avrebbe una pensione di 32.602€ (*): 16.398€ in meno, una riduzione di oltre il 30%.

Perché questa differenza?

Il sistema retributivo calcola la pensione sulla base dei redditi prodotti, a prescindere dai contributi versati. Il sistema contributivo, invece, restituisce una pensione calcolata sulla base dei contributi accantonati, senza tenere conto dei redditi prodotti.

Tutto questo però “in teoria”, cioè se a cambiare, con la nuova disciplina, fosse solo il sistema di calcolo.

Nella riforma previdenziale forense, contestualmente al metodo di calcolo, vengono introdotte anche altre novità che spingono in direzione opposta rispetto alla riduzione dell’importo della pensione. Tra queste vi è l’aumento dei contributi che, in conseguenza del maggior sforzo finanziario richiesto all’iscritto, riduce gli effetti negativi sull’importo dell’assegno pensionistico.

Le novità introdotte dalla riforma non sono uguali per tutti.
La nuova disciplina, infatti, prevede che il passaggio al sistema contributivo avvenga “per anzianità”, cioè in maniera differenziata a seconda dell’anzianità contributiva dell’iscritto, individuando, così, tre categorie di professionisti con tre diverse modalità di calcolo.

Le conseguenze sull’importo della pensione variano da caso a caso e dipendono da una serie articolata di variabili, in particolare dall’anzianità di iscrizione, dal tasso di crescita del reddito e dal fatturato prodotto.
In linea generale, comunque, l’effetto della riforma sarà quello di una riduzione dell’importo della pensione e delle tutele di protezione. Tutto questo non consente più di trascurare il tema previdenziale ma impone piuttosto di affrontarlo con metodo, integrandolo all’interno della propria pianificazione finanziaria e delle scelte di investimento.

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La riforma di Cassa Forense: si cambia, ecco perché