Sei avvocato e hai difficoltà a prendere decisioni sul tuo futuro pensionistico? E’ normale, ecco perché

Sempre più spesso incontro avvocati che mi dicono di non avere un’idea chiara della propria situazione previdenziale e di non saper prendere decisioni riguardo al proprio futuro pensionistico.

Li capisco.

Questo succede perché nessuno ha mai dato loro il quadro di riferimento all’interno del quale assumere queste decisioni. E questo quadro non è normativo, è finanziario.

Agli avvocati, però, in materia di previdenza, vengono forniti solo dati e aggiornamenti normativi e questo rende molto difficile decidere in maniera consapevole ed efficiente del proprio futuro pensionistico.

Le decisioni previdenziali sono decisioni finanziarie perché sono scelte di allocazione di risorse:
  ✅  verticali e
  ✅ orizzontali.
Verticali nella misura in cui bisogna decidere oggi a quanto del proprio reddito rinunciare per mantenere il proprio tenore di vita in pensione; orizzontali perché, una volta stabilito questo “quantum”, occorre decidere di quali strumenti avvalersi per ottenere la rendita desiderata (di solito un mix di strumenti).

Soltanto dopo aver deciso dove andare e come arrivarci (quindi l’obiettivo e la strada per raggiungerlo) entra in gioco la normativa che è in grado di far arrivare meglio e più velocemente alla meta (ad esempio, attraverso opzioni di anticipo pensione, di riscatto o, per i giovani a inizio carriera, la retrodatazione) ma la meta ci deve essere.

Per dirla in altra maniera, nella previdenza le scelte di tipo finanziario rappresentano la strategia mentre la normativa rappresenta la tattica; ma la tattica senza la strategia, come dice Sun Tzu, autore dell’"Arte della guerra", è il rumore che precede la sconfitta.

Gli avvocati, quantomeno fino ad oggi, hanno avuto a disposizione solo strumenti tattici per fare scelte previdenziali, ed è normale che abbiano avuto difficoltà.

Nel momento in cui si inquadra la previdenza dalla giusta prospettiva (quella finanziaria) tutto diventa logico e chiaro e si diventa artefici delle proprie scelte e del proprio futuro.

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