Il contributo modulare, la pensione integrativa di Cassa Forense
Il contributo modulare รจ un contributo facoltativo che ogni avvocato puรฒ decidere di versare per finanziare una quota aggiuntiva di pensione calcolata con il metodo contributivo. Detta in altri termini รจ la pensione integrativa di Cassa Forense.
Sommario
La pensione modulare: una quota della pensione di vecchiaia
Nonostante sia stata istituita da diverso tempo, stando ai dati del rapporto Censis sullโavvocatura di qualche anno fa, la pensione modulare รจ sconosciuta a piรน della metร degli avvocati. Eppure, si tratta di uno strumento molto utile se ci si vuole garantire una pensione serena. La pensione modulare, infatti, รจ stata istituita nel 2010 quando รจ apparso chiaro che, a causa delle modifiche peggiorative del sistema di calcolo intervenute nel corso degli anni e delle ridotte aliquote di contribuzione versate dai professionisti, le pensioni non sarebbero piรน state in grado di sostenere gli iscritti durante il pensionamento. Bisogna considerare, infatti, che, oltre al fattore demografico (invecchiamento della popolazione e aumento della speranza di vita) che porta a una progressiva riduzione dellโassegno pensionistico perchรฉ deve essere pagato per un numero maggiore di anni, sulle pensioni degli avvocati incide anche una contribuzione che รจ fra le piรน basse del mercato del lavoro. Basti pensare che, a fronte di un 15% versato dagli avvocati, la contribuzione dei dipendenti รจ del 33% e quella degli autonomi del 25%: una significativa differenza che si ripercuote sullโimporto della pensione futura.
Da quanto appena detto, si comprende come la pensione modulare rappresenti uno strumento per compensare la riduzione delle prestazioni nel tempo e per allineare la pensione forense a quella degli altri lavoratori e solo successivamente uno strumento per accrescerla.
Anche la struttura e il funzionamento di questo tipo di prestazione avvalorano il concetto appena espresso. La pensione modulare, infatti, non ha vita autonoma ma rappresenta una delle due parti di cui รจ composta la pensione di vecchiaia:
la quota base (obbligatoria), calcolata con il sistema retributivo
la quota modulare (facoltativa) calcolata con il sistema contributivo.
Sono, quindi, due distinte quote che confluiscono in un unico trattamento.
Modalitร di calcolo e funzionamento della pensione modulare
La pensione modulare viene alimentata dallโiscritto con versamenti facoltativi di importo compreso tra lโ1% e il 10% del reddito, fino alla concorrenza del tetto reddituale (pari, per il 2023, a 115.650โฌ). I versamenti vengono rivalutati negli anni fino al momento del pensionamento quando il montante (contributi versati piรน interessi) viene trasformato in rendita attraverso lโapplicazione di particolari coefficienti (stabiliti ogni due anni dal Ministero del Lavoro), detti coefficienti di trasformazione o di conversione.
Tutto quello che viene versato dallโiscritto viene trasformato in rendita; nella pensione modulare, infatti, non ci sono aspetti solidaristici come avviene invece per la pensione obbligatoria dove, oltre al tetto reddituale, รจ previsto il versamento di unโaliquota a titolo di solidarietร che va a finanziare prestazioni assistenziali.
Il metodo di calcolo della pensione modulare ricalca quello previsto dalla Legge Dini (L.n.335/95) per le pensioni Inps con una differenza: la rivalutazione dei contributi versati avviene in base al rendimento del patrimonio della Cassa (a un tasso annuo composto pari al 90% della variazione media quinquennale del tasso di rendimento netto del patrimonio investito della Cassa con un minimo dellโ1,5%) e non in base alla crescita del PIL italiano (al tasso medio annuo composto di variazione del prodotto interno lordo nominale, nei cinque anni precedenti), quindi, con un parametro tendenzialmente piรน favorevole.
Come si aderisce al contributo modulare
Lโadesione al contributo modulare avviene in due tempi.
La scelta se, e in che misura, aderire viene fatta allโatto della presentazione del Modello 5, quindi entro il 30 settembre di ogni anno. Lโiscritto รจ tenuto a indicare sul modulo una percentuale del reddito che intende destinare a contribuzione modulare; nel caso in cui scelga di non aderire, indicherร zero.
Il versamento, invece, deve essere fatto entro il 31 dicembre, pena la restituzione dellโimporto versato.
La cosa importante da sapere quando si parla di contributo modulare รจ che conviene sempre indicare una percentuale di adesione, anche se, al momento della compilazione del Modello 5, non si intende effettuare alcun versamento. Lโopzione per la quota modulare, infatti, รจ necessaria (se si desidera aderire) ma non vincolante; questo significa che se si indica una percentuale di contribuzione sul Modello 5 e poi, per i motivi piรน diversi, si decide di non effettuare il versamento, il mancato (o parziale) pagamento non costituisce inadempimento e quindi non comporta sanzioni o penali.
Anche il versamento in misura superiore a quanto indicato nel modello 5 (sempre entro il tetto reddituale) viene considerato valido. Al contrario, la scelta di non aderire (indicando 0% sul Modello 5) รจ irrevocabile e non consente poi il versamento nellโanno. Si tratta di una flessibilitร che puรฒ risultare molto utile a professionisti come gli avvocati che hanno redditi variabili e incassi non costanti. Nei tre mesi intercorrenti tra la presentazione del Modello 5 e il pagamento del contributo modulare, infatti, potrebbero arrivare incassi inattesi o potrebbero esserci meno spese del previsto, tutte situazioni che consentirebbero di destinare quote al contributo modulare che avrebbe anche il vantaggio di abbattere lโimponibile, posto che il versamento รจ interamente deducibile dal reddito.
Come utilizzare il contributo modulare nella propria strategia previdenziale
Il basso livello di adesione al contributo modulare รจ certamente correlato alla scarsa conoscenza di questo istituto e alla mancanza di unโidea chiara di come possa essere utilizzato in maniera efficace allโinterno di una strategia previdenziale.
Senza addentrarci troppo negli aspetti tecnici del contributo modulare, possiamo soffermarci su due caratteristiche (strettamente connesse fra loro) che รจ utile conoscere quando si deve valutare la convenienza di questo istituto, anche rispetto ad opportunitร alternative come il fondo pensione privato. Queste caratteristiche sono: la presenza di un rendimento minimo garantito riconosciuto ai versamenti fatti a titolo di contributo modulare e la gestione in monte (cioรจ nellโinteresse di tutti gli iscritti) di questi stessi contributi.
Il rendimento minimo garantito (e lโetร dellโavvocato)
La presenza del rendimento minimo garantito dellโ1,5% nella gestione dei contributi versati รจ, per alcuni versi, un indubbio vantaggio; ci sono perรฒ situazioni in cui questa garanzia puรฒ essere fonte di inefficienze.
Il rendimento minimo, infatti, รจ un beneficio e come tale ha un costo. Come diceva lโeconomista Milton Friedman,
โin finanza non esistono pasti gratisโ,
questo significa che, quando si ottiene qualcosa da una parte (la garanzia di rendimento), si lascia per strada qualcosโaltro e il qualcosโaltro, in questo caso, รจ rappresentato dalle chances di rendimento, perchรฉ la Cassa, per garantire con certezza il tasso dellโ1,5% annuo, non puรฒ permettersi di sfruttare appieno tutte le opportunitร offerte dai mercati finanziari che renderebbero la gestione potenzialmente piรน redditizia ma certamente piรน instabile e incerta nel breve periodo.
La gestione con garanzia di rendimento dellโ1,5%, consolidato annualmente (il capitale cioรจ si rivaluta ogni anno e non puรฒ mai scendere) รจ certamente una valida opportunitร per tutti quegli iscritti che sono piรน prossimi alla pensione, per i quali proteggere e stabilizzare il montante contributivo modulare (i contributi versati e rivalutati negli anni) รจ essenziale per non vanificare, con un anno negativo di mercati finanziari, i risultati raggiunti nel tempo.
Al contrario, quanto piรน รจ giovane lโiscritto, tanto piรน la garanzia dellโ1,5% risulta una limitazione che rende inefficiente la gestione dei contributi. Questo succede perchรฉ il rischio finanziario (cioรจ il rischio di ritrovarsi con un capitale inferiore ai contributi versati) decresce con il tempo e tende ad annullarsi trascorsi 14 anni. Al di lร di questo periodo, i contributi investiti nei mercati finanziari (azionari) offrono, statisticamente, opportunitร di crescita (piรน o meno elevate) senza perdite in conto capitale. Eโ per questo che un giovane iscritto ha tutto lโinteresse a sfruttare le opportunitร dei mercati e non trae sostanziale beneficio da una garanzia di rendimento come quella riconosciuta dal contributo modulare. Il giovane avvocato, per ottimizzare la sua pensione integrativa, ha bisogno di una modalitร di investimento dei contributi che tenga conto del suo orizzonte temporale (lungo). Questa modalitร รจ tipica del fondo pensione privato che rappresenta, quindi, per i professionisti a inizio carriera, unโopzione piรน efficiente rispetto al contributo modulare.
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La gestione in monte (e lโetร dellโavvocato)
Il tema della gestione in monte dei contributi versati rappresenta lโaltra faccia della garanzia di rendimento.
Lโespressione โgestione in monteโ significa che le somme versate come contributo modulare confluiscono nel patrimonio della Cassa che viene gestito in maniera univoca per tutti gli iscritti, sia i piรน giovani che hanno davanti 30-35 anni di contribuzione che quelli piรน prossimi al pensionamento.
Si tratta di una gestione prudente e ben diversificata ma che, dal punto di vista del singolo iscritto, manca di personalizzazione. Mentre, perรฒ, nel caso del professionista piรน anziano vi รจ coerenza tra lo stile gestionale del patrimonio della Cassa (gestione prudente e garanzia di rendimento minimo) e gli obiettivi finanziari (conservativi) del professionista a fine carriera, nel caso di un giovane avvocato le cose cambiano. Le esigenze di un giovane iscritto, infatti, mirano, piuttosto, a valorizzare il piรน possibile la contribuzione versata, rendendo poco attraente lโinvestimento gestito in monte. In questi casi, come detto sopra, una valida alternativa al contributo modulare รจ rappresentata dal fondo pensione privato che, costruendo e aggiustando nel tempo (sulle mutate esigenze del professionista) il portafoglio di investimento, risulta estremamente personalizzato e quindi, sotto questo profilo, efficiente. Inoltre, il fondo pensione ha anche il vantaggio di ridurre il rischio di concentrazione sulla Cassa, rischio che lโiscritto giร sopporta per la quota di pensione obbligatoria e che, con la pensione modulare, andrebbe ad accrescere.
Conclusione
In conclusione, quindi, volendo valutare la convenienza o meno di aderire al contributo modulare, il primo aspetto da prendere in considerazione รจ il numero di anni mancanti alla pensione. Se gli anni sono pochi e si รจ quindi prossimi alla pensione la scelta piรน indicata รจ quella del contributo modulare.
Al contrario, se il professionista รจ giovane e gli anni mancanti alla pensione sono molti, la scelta piรน efficiente รจ quella del fondo pensione privato.
Per gli avvocati che si trovano a metร percorso e hanno un numero di anni di contribuzione piรน o meno simile al numero di anni mancanti alla pensione unโopzione potrebbe essere quella di dividere lโimporto destinato allโintegrazione pensionistica in due parti uguali da investire per metร nel contributo modulare e per metร nel fondo pensione, aumentando progressivamente la quota versata nel contributo modulare (e riducendo contestualmente quella nel fondo pensione) via via che ci si avvicina alla data di pensionamento.
La scelta se aderire al contributo modulare o al fondo pensione privato non รจ esclusiva. Al contrario, una solida ed efficiente strategia previdenziale si avvale di entrambi gli strumenti, sfruttando la deducibilitร e il reimpiego delle somme che ne derivano, in una costruzione che diventa sinergica.
Le considerazioni fatte circa lโopportunitร di adottare uno strumento piuttosto che lโaltro sono utili per dare un ordine di prioritร nella scelta.