Quando si parla di pensione il “quando” può diventare più importante del “quanto”

L’ultimo step del progetto previdenziale è, per certi versi, il più importante.
 
Cominciare per tempo può fare veramente la differenza.
 
Pensate che versare la stessa cifra totale su un piano pensionistico a partire dai 30 anni di età genera una pensione quasi doppia rispetto alla situazione in cui la stessa cifra è versata a partire dai 55 o 60 anni.
 
Tutto questo per effetto del tempo e della capitalizzazione composta dei rendimenti di mercato.
 
E' come se aveste un professionista che lavora gratis per voi.
Il tempo, in un progetto previdenziale, fa proprio questo: lavora per voi senza chiedervi nulla in cambio.

Non solo, più è lungo il tempo in cui lavora per voi e più la sua produttività aumenta. L’effetto della capitalizzazione composta, infatti, fa crescere il capitale che versate nella previdenza integrativa in maniera esponenziale, cioè con la stessa modalità di una palla di neve che, scendendo giù dalla montagna, diventa sempre più grande perché accumula sempre più neve, generando un vero e proprio “effetto valanga”.

Più lungo è il piano previdenziale, quindi, più i benefici finanziarti crescono in maniera più che proporzionale.

Iniziare il prima possibile, però, non genera vantaggi solo sul fronte dei guadagni, ma riduce anche il rischio.
Il rischio finanziario (di un investimento diversificato), infatti, decresce con il tempo e si annulla statisticamente dopo 14 anni. Iniziare per tempo il proprio progetto pensionistico, quindi, significa anche poter sfruttare al massimo tutte le potenzialità offerte dai mercati finanziari senza subirne gli effetti negativi.
 
Iniziare le cose nel momento in cui sembrano lontane e meno importanti significa far lavorare il tempo per noi e ottenere tanto risultato con poco sforzo.